• Pubblicata il
  • Autore: Ninfettadd73
  • Pubblicata il
  • Autore: Ninfettadd73

La cena aziendale - Teramo Trasgressiva

Primi di giugno del 2010. Era stata organizzata la cena aziendale della ditta per cui lavoro. Sarà per il clima di fine stagione e per le vacanze imminenti, sarà per lo scaricarirsi di tutte le tensioni relative ai lavori ormai in via di consegna, sarà anche per l’estate arrivata all’improvviso dopo una stagione fin troppo faticosa, ma avevo proprio voglia di divertirmi e di lasciarmi ogni pensiero alle spalle, senza comunque dover per forza esagerare. Sapevo che era in programma anche un dopo cena in qualche locale, tanto per ballare un po’ in compagnia dei colleghi più giovani o comunque più vitali.
Perciò dopo il lavoro tornai a casa, mi feci una doccia e frugai tra i miei vecchi vestiti. Scelsi un abitino corto nero cangiante, aderente e sbracciato che non mi mettevo da anni, e le mie scarpe rosse preferite. Quando mio marito mi vide pronta per uscire, ironizzò sul mio abbigliamento, un po’ seccato: - Ma allora vai a caccia, non a cena!- mi disse, tra lo scherzoso e l’alterato. Ma l’unica mia intenzione era quella di passare una serata allegra ballando, ridendo e scherzando, non certo quella di fare conquiste. Certo, come ogni donna anche a me piace essere e sentirmi sexy, ogni tanto!
Comunque lo salutai e mi avviai all’appuntamento: avevo infatti fissato con uno dei miei colleghi (che per convenzione chiamerò C), che abita non lontanissimo da me, in modo da recarci insieme alla pizzeria dove era fissata la cena. Quando lui mi vide nascose a malapena lo stupore nel vedermi in minigonna, abituato com’è a vedermi in jeans tutti i giorni. Andammo in pizzeria, eravamo 24 in tutto, 7 donne e 17 uomini. Cenammo, bevemmo allegramente e brindammo più volte, la serata era molto calda e noi tutti quanti molto allegri. Alla fine della cena, come già ampiamente previsto, C. ci disse che aveva un appuntamento con altri tre suoi amici in un locale della periferia di Firenze, e propose a chi voleva di unirsi a loro. Io ovviamente accettai, e con me altre tre colleghe e altri 5 colleghi. Così andammo a ballare, io mi sentivo molto su di giri, e francamente le lusinghe degli amici di B. (per altro molto simpatici) mi facevano sentire molto bene. Non che avessi intenzioni “bellicose”, intendiamoci, ma mi sentivo particolarmente leggera, e con tanta voglia di ballare e divertirmi. Tra un ballo latino e l’altro e un po’ di buona musica anni ’80 bevemmo anche un po’ troppo, visto che ognuno a turno pretendeva di offrire da bere a tutti. Fatto sta che non so come e non so perché, mi ritrovai a chiacchierare con uno dei tre amici di C. in un angolo un po’ più appartato del locale (che è un locale all’aperto), e mentre parlavamo sentii con eccitazione la sua mano che scorreva sulla mia coscia. Anziche reagire mi ritrovai ad avvicinarmi a lui e a baciarlo come una ragazzina, mentre lui con la mano osava un po’ di più.
Dopo un paio di minuti da quell’approccio sentii la voce di C., che stava arrivando insieme agli amici, dietro di noi. Allora mi ricomposi, ma quando lui arrivò sembrava aver intuito tutto:
-Che state combinando qui??? Non vi si può lasciare soli un attimo, eh?-
Io arrossii, ma ci mettemmo tutti a ridere.
-Vi abbiamo interrotto? Ce ne dobbiamo andare??-
-No, rimanete pure! Mica stavamo facendo nulla di proibito!- dissi io ingenuamente.
Si sedettero con noi e rimanemmo a chiacchierare per un po’, io ero piuttosto dispiaciuta per l’interruzione, ma tutto sommato stavo cominciando a pensare che era stato meglio così.
Uno degli amici di C. dopo un po’ propose di andare ad un forno che conosceva lui a mangiare la pizza appena sfornata, visto che ormai erano quasi le due e a breve il locale avrebbe chiuso. Così ci muovemmo tutti e cinque e salimmo sull’auto di uno di loro, una monovolume della Citroen. Io salìì dietro. Mentre viaggiavamo sentii di nuovo quella mano carezzarmi la coscia, diventai rossa di colpo, ma sentii di nuovo salire la stessa eccitazione di prima. Lo lasciai fare, e sentii la sua mano sfiorarmi le mutandine. Mi girai a guardarlo e mi trovai di nuovo a baciarlo, un bacio caldo privo di amore ma pieno di eccitazione. Sentii le sue dita frugarmi mentre affondavo la lingua nella sua bocca; distrattamente sentivo che gli altri parlavano, ma non seguivo il discorso. Mi ritrovai quasi per istinto a palpargli la patta dei pantaloni, saggiando le dimensioni del suo cazzo che si stava gonfiando. Lui mi prese la mano e se la guidò dentro i pantaloni, e io mi ritrovai a massaggiare quel cazzo non ancora completamente turgido ma che già prometteva bene. Mi accorsi che avevano smesso di parlare, allora riaprii gli occhi, e vidi che l’unico che non ci stava guardando era quello che guidava; anche C. seduto davanti, era volto a guardare cosa stavamo facendo. Ero imbarazzatissima, ma anche eccitata come non mi sentivo da anni. Le sue dita mi entravano e uscivano ormai ritmicamente e io stavo ansimando, allora lui fece cenno a quello che guidava di fermarsi. Fermò l’auto in un piccolo piazzale non illuminato, sterrato e deserto, non sapevo di preciso dove fossimo, lui iniziò a leccarmi mentre ero seduta sul sedile, facendomi divaricare le gambe. Gli altri erano scesi dall’auto. Io ero bagnatissima, del mio piacere e della sua saliva, lui continuava a leccarmi, palpeggiandomi le tette mentre lo faceva. Credevo che gli altri si fossero allontanati per lasciarci soli, e invece d’improvviso sentii il tocco di un’altra mano sul mio seno.
Un minuto dopo ero seduta seminuda, con indosso ormai solo il reggiseno e le mutandine, con lo sportello aperto e il cazzo di C. nella mia bocca, mentre il suo amico seduto ancora dietro di me mi carezzava le tette e la fica da dietro. Li assaggiai tutti e quattro a turno, e poi finalmente quello di loro che aveva scatenato il tutto si decise a scoparmi, sul sedile dell’auto. Mi scoparono a turno, e mentre C. mi stava scopando a sua volta mi ritrovai il cazzo del primo davanti agli occhi: era chiaro che voleva fare il bis, e io non ci stavo capendo piu nulla. Aprii la bocca e lo feci entrare. Sentire i due cazzi, uno nella mia fica e uno nella mia bocca, che spingevano, mi fece perdere definitivamente ogni controllo. Mi abbandonai a loro, e sentii C. venirmi dentro come un fiume in piena, mentre l’amico continuava a riempirmi la bocca col suo cazzo. Un altro prese il posto di C. dentro di me, sentivo che parlottavano e commentavano tra di se, anche qualche parolina forte, come troia, maiala e cose simili. Ma non me ne importava, ormai ero andata. Mi ritrovai fuori dall’auto, su una coperta presa dal bagagliaio, a quattro zampe, scopata da dietro e ormai non sapevo più da quale dei quattro, mentre i sapori dei cazzi si alternavano nella mia bocca. Non so quante volte ognuno di loro venne, mi sentivo completamente fradicia dentro e fuori, dei miei umori e del loro sperma, il cui sapore acidulo mi riempiva la bocca. Quando rincasai era ormai l’alba, e sperai con tutto il cuore che mio marito non si svegliasse. Russava di brutto, quando finalmente arrivai in bagno mi guardai allo specchio e quasi mi scappò da ridere da come ero in disordine. Mi lavai alla meno peggio e mi infilai a letto. Non ho ancora capito se mio marito abbia intuito qualcosa.

Vota la storia:




Iscriviti alla Newsletter del Sexy Shop e ricevi subito il 15% di sconto sul tuo primo acquisto


Iscrivendoti alla newsletter acconsenti al trattamento dei dati personali come previsto dall'informativa sulla privacy. Per ulteriori informazioni, cliccando qui!
31/08/2014 15:27

Ninfettadd73

Caro Ettore, scrivo racconti, non cerco poveri idioti con cui scopare...

31/08/2014 01:10

ettore

va bene ninfetta ! son d accordo con te! allora dove e quando ci vediamo per scopare io e te senza fare troppi discorsi! io sono pronto!!!!

30/08/2014 18:04

ninfettadd73

Ma perchè vi divertite a rovinare i siti per racconti? Qui c'è scritto "COMMENTI", e la gente invece che commentare racconti o dare consigli preferisce riempire questi spazi di messaggi inutili che fanno solo passare la voglia di postare racconti. Ma non avee un modo migliore per perdere il vostro tempo????

30/08/2014 00:45

albertino

ai maschi disperati che vogliono rimorchiare in questo sito , dico che, per conosxere ninfetta , dovete scrivere a : sonounpollochioceancheunebetepuntoit

29/08/2014 22:43

max

Ninfetta,prova a scrivere a toscanone at sonounidiotapuntoit, e se risponde facci sapere eventuali evoluzioni mi raccomando..

29/08/2014 20:10

Ninfettadd73

Per "TOSCANONE"... Cioè??? Che dovrei scriverti e come???

29/08/2014 16:41

Toscanone

Scrivimi....

28/08/2014 12:51

alex

cara... io ti metterei a pecora... e quel culetto... sarebbe da incontrarti.. e vedrai che ci divertiremo

26/08/2014 16:39

grisu

Visto che ti è piaciuta la storia usata come uno sborratoio questo racconto è il seguito usata come sbirratoio la vendetta. Ti senti inferiore all'altro protagonista?

26/08/2014 16:28

geppo72_1972chiocciolalibero.it

Ciao bella storia, se passi da Modena ti faccio ballare un po di Latino Americano e poi se vuoi .. anche altro...

03/11/2014 20:57

Roberto

Storia davvero molto eccitante leggendo mi sembra di viverla realmente Wow compl

01/10/2014 16:22

Mario

Ciao Ninfetta, è un racconto bellissimo, e mi piacerebbe veramente leggerne altri, se tu ne sei d'accordo. Se non vuoi qui in mezzo a gente povera di mente, dimmi tu dove .... Un caloroso saluto.

Per commentare registrati o effettua il login

Accedi
Registrati