• Pubblicata il 07/09/2014
• Autore: Goloso89

Ancora il gigante - Teramo Trasgressiva

Sono di nuovo seduto al pub. Però il tempo passa e il corriere non appare. Mi convinco che non viene. Ma quando sono sul punto di andare via arriva il furgone. Mi fa salire e si allontana subito. Ha fatto tardi con le consegne, però è passato lo stesso. Mi spiega che non facciamo in tempo ad andare dove aveva in mente, nella casa di sua zia nel paese di…, lì non c’è nessuno perché la casa è sfitta. Dobbiamo rifarlo nel furgone. Stavolta, però, andremo dietro, dove mette i pacchi. Passa lo stesso a vedere i trans perché lo eccitano, mi chiede quante volte ci sono stato. Mai stato. Mi chiede se l’ho mai preso nel culo, io rispondo di si, qualche volta. Vuol sapere quando l’ho fatto la prima volta, io gli racconto che la prima volta l’ho fatto al mare, qualche anno fa. Mi ha inculato due volte il barista del lido, sembrava un figaiolo invece si inchiappettava i maschi, nella stanza sopra il bar, era sveglio e capiva chi glielo avrebbe dato, gli ho fatto anche il mio primo pompino. Mi accorgo che il gigante si è eccitato, perché ha gli occhi lucidi e mi dice che lui si che mi farà provare una vera inculata. Sono d’accordo anche perché un cazzo così grosso non l’ho mai preso, anzi, il mio capo che, anche se è sposato, in questo momento è l’unico che ogni tanto me lo mette nel culo, ce l’ha normalissimo, meno della metà del suo. Però non lo facciamo molto spesso, quando c’è tempo ed è sicuro che non possiamo essere visti. Il mio capo preferisce il culo ai pompini anche se quando lo succhio mi dice sempre che la mia è la migliore bocca che ha mai provato. Chiacchierando di queste cose arriviamo nella stradina abbandonata dell’altra volta e andiamo nel retro del furgone.
Ci sono dei cartoni e delle vecchie coperte. Stende tutto per terra, si cala i pantaloni e le mutande. Io me li tolgo. Mi dice di succhiarglielo, per farglielo venire bello duro. Glielo prendo in bocca e mi do da fare. Viene subito durissimo, mi sembra più grosso che l’altra volta, forse per la paura che ho al pensiero che sta per mettermelo nel culo. Dopo poco mi fa un segno e io mi metto a pecorina sulle coperte, allargo il buco più che posso. Si sistema dietro, ci sputa poi me lo sbatte tutto nel culo senza aspettare, come una ruspa. Mi fa un male bestia e gli dico di fare piano. Fa come gli pare e mi monta come una puttana. Io grido come un matto, non gliene frega nulla. Fuori e poi ancora tutto dentro, ora sono tutto sdraiato per terra e lui sopra. Ci mette parecchio e mi sfonda il culo e me lo sbraga come la topa di una vacca. Quando sborra si lascia proprio andare e io rimango sotto quei centocinquanta chili di muscoli. Gli chiedo di alzarsi che soffoco e lui lo fa. Ora sta zitto e guarda mentre esco e cago fuori un po’ di sborra, dietro al furgone.
Ci rivestiamo e torniamo. Gli confido che è la prima volta che mi sfondano a quel modo, che non mi hanno mai strapazzato in quella maniera. Lui ride e ribatte che se lo voglio rifare basta organizzarsi come oggi, lo aspetto lì davanti al pub, la sera, però non la settimana prossima che ha da fare, ma quella dopo ci sarà. Anzi, cercherà di arrivare prima. Mi vuole portare a casa di sua zia, si sistema con gli orari e stiamo nel letto quanto vogliamo e mi scoperà tante volte, come se fossi sua moglie, mi farà strillare ancora di più. Rispondo che non l’ho mai fatto in quel modo ma si può provare. Va via perché è tardi. Io vado in casa mi lavo e mi cambio le mutande perché sono tutte sporche di sborra e altro, anche questa volta mi faccio una sega. Penso che non sono mai stato così spanato e dolorante e che quando il mio capo ufficio dal cazzo piccolo troverà l’occasione, al ritorno dalle ferie, di incularmi di nascosto dentro il ripostiglio rischiamo di non sentire nulla, soprattutto se vado ancora con il gigante. E mi sa che ci vado.

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